Questa è una storia vera, accaduta venerdì diciassette novembre duemiladiciassette. So solo che ho avuto paura, tanta paura.

Questa è la Napoli che mi piace.

Quella da sbirciare nei vicoletti bui che esaltano il cielo mozzafiato. Quella delle lenzuola stese al vento che uniscono i palazzi. Quella dell’odore di frittura che ti avvolge i sensi, della brezza marina che aggira il cemento, dell’aroma del caffè che ti insegue dagli usci dei bar. Mi piace la Napoli che ti mostra la storia ad ogni angolo, la Napoli delle auto che si infilano nelle code di traffico come se fossero monopattini.

E poi c’è una Napoli che non mi piace.

È la città squarciata dai suoi figli più disgraziati, quelli che ti terrorizzano costringendoti con le spalle al muro e gli occhi bassi, perché si battono come rinoceronti inferociti, bloccando mandrie di malcapitati passeggeri. E tu in quei momenti vedi la rissa, senti le urla, i colpi, vedi la gente immobile e cerchi di tranquillizzarti pensando: Ci sarà qualcuno a vigilare, in una stazione così grande e affollata. Ma le persone continuano a indietreggiare e i violenti gettano pugni, calci, spintoni nel muro, testate a più non posso.

Ora tirano fuori coltelli e pistole – il tuo ultimo pensiero prima che lo stomaco si accartocci e le gambe diventino burro in fusione. – È stato bello, addio.

No, questo non mi piace affatto.

18 pensieri su “Napoli

  1. mi è accaduta una cosa del genere a New york appena vi ho messo piede…purtroppo oggi le stazioni sono divenute terra di frontiera selvaggia…mi spiace…da napoletano mi spiace davvero…torna e fai pace coi nostri colori.

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  2. Ogni città ha i suoi lati positivi e negativi; e tra quelli negativi da qualche anno bisogna considerarci anche la criminalità che la contraddistingue. Non so bene se Napoli sia al primo posto per questo, o se prima di lei ci sia qualche altra città, ma di sicuro non è bello che la città, qualunque essa sia, si faccia una brutta nomea per questo fattore negativo… 🙂

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