Una settimana di racconti

Ho scritto questa breve storia ascoltando ‘Questa sinfonia‘ di Carmen Villani, suggerita da Dimmelo con un disco

La biondina avanza lungo il marciapiede ampio, a testa alta, con passo deciso. Le larghe zampe di stoffa dei pantaloni fluttuano al ritmo della sinfonia che imperversa nella sua testa. Il vento si infila nei capelli ondulati, rimarcando la riga che le divide la testa perfettamente a metà. 

Di fronte a lei, in direzione opposta, avanza un uomo. Sembra che le stia venendo incontro. Accenna un sorriso sotto i baffetti neri e i suoi occhi si intravedono dietro gli occhiali da sole fumé.

Ecco che la sinfonia si fa più complessa e i toni ascendono: il tizio languidamente abbassa gli occhiali lungo il naso, lasciando che i suoi occhi incrocino, liberi, quelli lucidi della biondina. 

Lallazioni corali incalzano: le distanze si accorciano, i due si avvicinano, si guardano, sorridendo di sottecchi. Mentre si incrociano, i loro sguardi sono incollati: continuano a fissarsi anche quando proseguono in direzioni contrarie.

Entrambi si voltano e camminano all’indietro, come se gli occhi dell’una fossero inchiodati a quelli dell’altro. Ora ridono. Poi, piano piano, non si scorgono più. Si allontanano, ognuno per la sua strada.

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40 pensieri su “Storia di una sinfonia

  1. Buongiorno Enza! 😊 Bellissimo racconto, mi è piaciuto tantissimo il gioco di sguardi mentre i due protagonisti si incrociavano lungo il cammino. Capita molto spesso di essere attratti in modo reciproco anche solo con uno sguardo fra sconosciuti, e molto poetico! 🥰

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      1. Anche a me capita spesso di scrivere su impulso di musiche che ascolto o che magari non sento da molto tempo… È una sensazione stranissima, ma molto suadente. Tu la descrivi benissimo.

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      2. Grazie!
        il più delle volte sono sensazioni positive. Ma possono anche esser legate a vissuti negativi. Anzi, mi sa che scriverò un racconto anche su questo.
        Grazie di avermi suscitato questa riflessione!

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  2. Una situazione che hai dipinto con colori molto vivaci.
    Senza bisogno di flirt, o di innamoramenti fugaci, capita di incrociare lo sguardo altrui e di voltarsi per seguire la persona. E poi continui per la strada, con il sorriso ed un ricordo che piano piano svanirà.

    A meno che non reincontri quegli occhi di nuovo.

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      1. Grazie a te, Enza! Finora non mi è capitato di scrivere con della musica di sottofondo; è come se avessi paura che mi distragga; piuttosto, mi capita di avere in testa una musica, e su quelle note ci costruisca intorno una scena.
        Buona giornata anche a te 🙂

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