Psicologi e classificazioni

Episodio 9 di Radio You Speak

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«Allora, Dottoressa, è vero che gli psicologi hanno la tendenza a classificare tutte le persone con le quali entrano in contatto?

È questa la prima domanda per la dott.ssa Bentivoglio, da parte di Geremia, e voi siete sintonizzati su Radio You Speak, per una nuova puntata di Chiedilo alla Psicologa». Roby guarda Paola con assoluta serietà. Neppure un accenno di sorriso di cortesia.

Permaloso, Roby. Sarà per la mia reazione della volta scorsa. Cosa si aspettava? pensa Paola. Stamattina, a differenza degli altri lunedì, non mi ha fatto trovare il caffè caldo sulla scrivania. Per quanto resterà sulle sue?

«Dottoressa?» Roby sollecita Paola, in mancanza di una risposta. «È lunedì per tutti» commenta l’uomo, faticando a nascondere la sua irritazione.

«Eccomi» Paola scende finalmente con i piedi per terra. «Gli ascoltatori mi perdoneranno se ho avuto l’urgenza di prendere un sorso di caffè» mente, mostrando di saper mandare avanti lo spettacolo, pur di fronte a una difficoltà. «Dopo tutto, l’hai detto tu stesso, oggi è lunedì» continua, sorridendo e lanciando un’occhiata pungente allo speaker. «Ma ora veniamo a noi. Sapete che una delle competenze dello psicologo è la psicodiagnosi, ma una diagnosi implica tendenzialmente l’inquadramento di segni e sintomi in alcune etichette, in delle classi, anche se dipende anche dalle scuole di pensiero.

Se classifico le persone, inquadrandole? Beh, devo ammettere che mi succedeva soprattutto all’inizio del percorso universitario. Probabilmente, si trattava di un esercizio inconsapevole piuttosto che di una “deformazione professionale”. Premetto, però, che non basta scambiare due chiacchiere per capire la personalità di una persona o individuare una patologia. A volte, ora, mi accade ancora, comunque. Tuttavia, la cosa curiosa è che ci sono persone che non riesco proprio a “classificare”: mi riferisco a quelle con cui ho un legame affettivo. E meno male, aggiungo, altrimenti non potrei mai smettere di lavorare!»

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